Il Carnevale e le sue origini medievali
Colori, schiamazzi, serate danzanti. Il Carnevale è caratterizzato feste in maschera, sfilate e tanto altro, con un unico obiettivo: quello di sprigionare la felicità e l'arte dello scherzo, perché si sa, che a Carnevale, ogni scherzo vale.
Aldilà di ogni tipologia di festeggiamento, dalle maschere ai vestiti a maschera, fino a coriandoli, stelle filanti e balli fino a tarda notte, occorre anche chiedersi da dove provenga questa festività e quali siano i valori morali ed i concetti religiosi che stanno alla sua base.
Non è sicuramente semplice arrivare a quelle che sono le radici di questa festività: le sue tracce storiche nel corso dei secoli sembrano essere poco chiare, ma sta di fatto che ogni anno, nel corso dei decenni, il Carnevale è cambiato così di frequente, influenzato da mode del momento tale per cui oggi non si sappia con certezza quali siano le sue precise origini.
A seconda delle diverse aree geografiche è stato arricchito da varianti specifiche e locali che ne hanno contaminato sia le ritualità che i valori in esso insiti. Per quanto riguarda l'etimologia del termine "Carnevale" sembra risalga dal latino "carnem levare", una espressione che nel Medioevo indicava l'abitudine ecclesiastica di astenersi dal mangiare carne dal primo giorno di Quaresima fino al giovedì delle Ceneri, precedente alla Santa Pasqua.
Nel calendario cattolico-romano liturgico infatti, il Carnevale si colloca tra Epifania e Quaresima. Le prime testimonianze che riportano alle origini del Carnevale risalgono al Medioevo e riguardano una festa in cui a farla da padrone sarebbero stati lo sregolato godimento di cibi, bevante alcoliche e piaceri di tipo sensuale.
Il Carnevale era considerato il periodo dell'anno in cui il caos prendeva il sopravvento sull'ordine, un momento in cui tutto veniva sovvertito e i ruoli venivano scambiati grazie all'utilizzo dei mascheramenti.
Tutti i festeggiamenti si concludevano quindi con la condanna dopo il processo, la lettura del testamento e il funerale di un fantoccio che rappresentava il capro espiatorio dei mali dell'anno precedente appena trascorso.
Il funerale del fantoccio era un augurio per l'inizio del nuovo anno. In questo sembra di rivedere ciò che nel Carnevale è il valore portante e cioè celebrare la propiziazione e il rinnovamento della fecondità mediante l'esorcismo della morte; questo perché il Carnevale coincide con l'inizio dell'anno agricolo, momento in cui il buono auspicio deve essere celebrato con un augurio di prosperità.
Per questo motivo, per lungo tempo il Carnevale è stato visto come una festività agraria, tipica di quel mondo pagano fatto di simbologie che si discostano dai riti religiosi cattolici, ai quali poi sono stati stati associati e dai quali sono stati assorbiti col tempo.