Filastrocche di Carnevale

Girotondo, girotondo, noi giriamo tutto il mondo. C'è Gianduia e Meneghino, Pulcinella e Arlecchino.

C'era una volta il signor Arlecchino che a tutti quanti faceva l'inchino e se nessuno gli offriva il caffé lui si girava e faceva pee pee. E Pulcinella, che è un gran imbroglione, si divertiva a fare il burlone;

Ecco giovedì grasso, giorno di Carnevale sfilano le maschere per il viale. I bambini della Don Milani vanno mascherati e felici alla festa degli anziani. Giulia e Carlotta, damine con i fiocchi, arrivan ballando muovendo i ginocchi.

Buon giorno signori, io sono Arlecchino, son lazzarone e a volte sciocchino; allegro, svogliato, un poco monello, vi faccio un inchino, mi tolgo il cappello.

Domani è festa, mangiamo la minestra. La minestra non è cotta, mangiamo la ricotta. Tiriamo la cordicella, esce fuori Pulcinella

Viva viva il Carnevale che ritorna puntuale; travestito e mascherato pensa un po' chi l'ha inventato

Carnevale Carnevale ogni anno sempre puntuale arrivando colorato nel carretto mascherato

Carnevale, scherzi e balli con le maschere e gli sballi. Ecco arriva Pulcinella sotto braccio con Brighella.

E' tornato Carnevale. Per la strada, tra un inchino e una buffa riverenza, vanno allegri un Arlecchino, Colombina, Pantalone, Corallina, Balanzone, e Rosaura con Brighella a braccetto a Pulcinella.