Matrimonio - Il pranzo di nozze

Matrimonio - Il pranzo di nozze

Il pranzo del matrimonio è il momento di maggior socialità del ricevimento nuziale. Ecco alcuni consigli su come organizzare al meglio il pranzo nuziale.

Se il pranzo di nozze si svolge in piedi, gli invitati mano a mano che arrivano dopo la cerimonia delle nozze, si salutano fra loro: le signore, complimentandosi per l'eleganza delle rispettive toilette; gli uomini, invece, con un aperitivo in mano, si scambiano impressioni e commenti sulla bellezza della sposa. Non è considerato di buon gusto parlare delle precedenti storie sentimentali degli sposi.

Quindi, applausi generali all'ingresso degli sposi, che di solito arrivano per ultimi; presentazione di chi ancora non li conosce, rallegramenti alla nuova coppia e bacio alla sposa.

Anche se il pranzo è in piedi, sono sempre previsti dei tavolini apparecchiati dove poter mangiare. Un tempo, quando sui voli nazionali non esisteva l'assegnazione dei posti, era abbastanza normale che, davanti all'aeromobile, si scatenasse tra i passeggeri una corsa per occupare i posti migliori (nessuno ha mai capito quali fossero).

Ancora oggi sui treni, specie nei periodi cruciali, la situazione è rimasta identica: alla formazione del convoglio, i viaggiatori si arrampicano, spingono e litigano per trovare delle poltrone vicine. Meno grottesca ma altrettanto faticosa la ricerca di un tavolo da dividere con gli amici. Questo deve infatti avere i seguenti requisiti: posizione centrale, abbastanza vicino alla tàble d'honneur, lontano dalla confusione del buffet, non esposto ai raggi del sole, e soprattutto una buona conoscenza tra i commensali.

Attenzione però: molte persone hanno la pessima abitudine di accettare la compagnia di un gruppo e tenere occupato un posto per poi sparire subito; quando ritornano, di solito verso la fine del pranzo, hanno anche il coraggio di lamentarsi per aver dovuto mangiare in un altro tavolo, che si scopre all'istante essere quello più glamorous del ricevimento. Altri, sempre dello stesso genere ma più subdoli, siedono con gli amici, assaggiano una forchettata del primo piatto, quindi con o senza scuse a seconda del grado di maleducazione, se ne vanno per riapparire come se niente fosse successo al momento della torta.

Chi invece rimane educatamente al proprio posto ha diversi doveri: il primo è presentarsi, qualora non conoscesse gli altri commensali, anche perché, essendo i pranzi nuziali interminabili e il tavolo tutto sommato non così grande, si finisce inevitabilmente per parlare con tutti; poi è gentile occuparsi delle necessità altrui, che vanno dal versare acqua e vino nei bicchieri dei vicini all'aiutare a servirsi, o ancora meglio fare la fila al posto di qualcuno al buffet, dove c'è sempre una grande ressa. L'ultimo degli obblighi è la classica domanda sul permesso di fumare al momento di accendere una sigaretta.

Nel pranzo seduto, invece, i posti sono sempre assegnati. Per agevolare la ricerca agli invitati, si usa preparare una piantina dei vari tavoli su cui sono segnati i nomi di tutti i commensali. Il placement, così è chiamato in francese, viene sistemato in un posto ben visibile - in modo che gli ospiti guardandolo possano capire dov'è situato il loro tavolo; una volta individuatolo, accanto al tovagliolo ciascuno troverà un cartoncino con il proprio nome scritto in bella calligrafia.

Questi segnaposti possono essere un'altra delle occasioni per esprimere la propria creatività; ma è meglio frenarla perché, come sempre, la semplicità è sinonimo di eleganza. A volte il destino può riservare dei vicini di tavola faticosi e magari noiosi: purtroppo non esistono scuse plausibili per cambiare posto ed è in occasioni come queste che si riconosce la persona bene educata.

Chi sa vivere, infatti, supera immediatamente lo choc per l'infelice posizione assegnata e riesce con facilità a imbastire una conversazione, magari con l'aiuto di un bicchiere in più, con qualsiasi persona, anche sconosciuta. Naturalmente è impensabile portare all'ultimo momento qualcuno che non sia stato invitato.

Ma se al riparo di ombrelloni o tende - ne esistono di ogni tipo e misura - la regola obbligatoria è parlare con tutti, adoperare il cellulare è un divieto assoluto. Chi fosse talmente nevrotico da non poterne fare a meno, si alzerà per adoperarlo lontano da tutti.


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